In Trentino, un ecosistema dell’innovazione sempre più europeo
Il Trentino è uno degli ecosistemi dell’innovazione più interessanti d’Italia.
Non a caso è stato soprannominato dai giornali internazionali “la Silicon Valley delle Alpi”. Merito della densità record di startup, di un’università e di centri di ricerca rinomati nel mondo, e di attori come HIT, acronimo che sta per Hub Innovazione Trentino.
Ricerca, innovazione, sviluppo
HIT è una società a scopo consortile che promuove e valorizza i risultati della ricerca e l’innovazione del sistema trentino, al fine di favorire lo sviluppo dell’economia locale; una mission cruciale, specie per un territorio che investe il 2% del proprio PIL in ricerca e sviluppo. L’ingegner Luca Mion è a capo dell’unità Innovazione & Mercato di HIT. Il suo lavoro consiste «nell’organizzare e gestire una serie di attività nell’ambito del trasferimento tecnologico avanzato, per valorizzare le tecnologie, i laboratori e i risultati della ricerca del sistema trentino, per creare opportunità di sviluppo e aumentare la competitività delle imprese del territorio, nonché per sviluppare collaborazioni con partner istituzionali, commerciali o investitori», spiega a questo blog. Nello svolgimento delle sue attività, Mion si è avvalso anche di Atoka per approfondire alcuni aspetti salienti del tessuto produttivo trentino e italiano. Tra le funzioni di Atoka che apprezza di più, ad esempio, c’è «la possibilità di effettuare ricerche per parole-chiave. Atoka è una piattaforma molto accurata per questo tipo di ricerca. Ancora, è molto utile l’informazione che il motore di ricerca è in grado di presentare in merito agli appalti pubblici aggiudicati ad una determinata impresa».
Ingegner Mion, lei guida l’unità Innovazione & Mercato di HIT. Può citarmi un’iniziativa con esito particolarmente positivo?
Posso menzionare una serie di iniziative realizzate recentemente per fare in modo che gli investimenti provinciali nell’ambito della ProM Facility di Rovereto, presso il Polo Meccatronica, fossero valorizzati a livello europeo, aumentando al contempo la visibilità presso le imprese trentine. Le aziende del Polo Meccatronica che gravitano intorno alla ProM, o la ProM stessa, beneficiano quindi del fatto che HIT abiliti il loro inserimento in network europei esclusivi, come le comunità della conoscenza e dell’innovazione (KIC) dello EIT (European Institute of Innovation and Technology), o la Vanguard Initiative, o ancora le reti collegate alla strategia Eusalp. In questo modo, abbiamo cercato di favorire l’internazionalizzazione innovativa, per così dire. Stiamo inoltre organizzando con la ProM un’iniziativa di open innovation chiamata “Proto challenge” in cui sfide tecnologiche reali su prodotti sviluppati da imprese manifatturiere verranno risolti da team di studenti applicando tecniche di additive manufacturing.
Nel complesso come giudica il sistema trentino dell’innovazione?
Posso dire che è un sistema molto ben integrato e ricco di eccellenze. Certo, si potrebbe fare ancora meglio, ma gli sforzi non mancano davvero. Negli ultimi anni, in primo luogo grazie alla Provincia, sono state implementate molte misure per sostenere il sistema trentino dell’innovazione, stimolando la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di attività innovative. La stessa nascita di HIT va in questa direzione: l’ente è stato creato per fare in modo che l’intero sistema trentino dell’innovazione potesse operare in modo sistemico fuori provincia, a tutto vantaggio anche delle imprese locali. Il fatto che il Trentino sappia presentarsi evitando la frammentazione spesso presente in altre regioni, sicuramente può portare un vantaggio a tutto il territorio.
Si può dire che grazie a HIT il Trentino è ancora più sulle mappe dell’innovazione europea?
Conoscendo abbastanza bene altri contesti nazionali ed europei posso rispondere di sì, nel senso che la nascita di HIT ha permesso anche alla Provincia di potenziare la presenza e la visibilità europea del sistema. Consideri che HIT, con i propri soci, è ad oggi l’unico ente in Italia assieme al CNR ad essere partner di tre comunità della conoscenza e dell’innovazione dell’EIT, partite molto importanti per l’intero sistema. Siamo molto presenti nelle piattaforme europee dove vengono mappati i player dell’innovazione, portando visibilità anche ad iniziative regionali come il Digital Innovation Hub (di cui HIT è partner territoriale con Confindustria Trento). Il nostro intervento, dunque, contribuisce ad accreditare il sistema su reti di eccellenza, e a rilanciare su una dimensione europea iniziative nate con una dimensione regionale.
E Atoka come la aiuta nel suo lavoro? E quali sono le funzioni di Atoka che apprezza di più?
Abbiamo in dotazione Atoka da sei mesi. Inizialmente cercavamo uno strumento che ci aiutasse a identificare nel modo più preciso possibile le aziende operanti in un determinato settore. Che ci aiutasse a capire dove si potevano posizionare le tecnologie prodotte dai soci rispetto a determinati mercati. Volevamo usare Atoka per individuare, attraverso il settore o il codice Ateco, quali aziende approcciare. In seguito abbiamo anche scoperto che Atoka può aiutare a ricostruire la struttura societaria e a vedere i trend di fatturato e di personale.
Sicuramente la possibilità di effettuare ricerche per parole-chiave; Atoka è una piattaforma molto accurata per questo tipo di ricerca. Ancora, è molto utile l’informazione che il motore di ricerca è in grado di presentare in merito agli appalti pubblici aggiudicati ad una determinata impresa.